1.11.14

Dormiente, come i venturi
semi di un fiore
che aspettano sotto la
neve calda e materna,
Vacillante, come la fiamma
ubriaca di una candela
giunta alla sua ultima vita.
Cosi' l'anima mia vacante
mendica per prati
ancora ghiacciati.

Contorni in magenta

Settembre...
Appena accennata in cielo: Venere.
Linee melodiche indugiano, dipinte,
Sulle nostre teste inclinate.
Cirri ignei di opale
Dispongono il teatro per lo spettacolo:
Profonde, nuove asimmetrie intervengono
Indecise nella loro interpretazione,
Da esplosioni di tonalita' rosso-viola, feriti
I miei occhi sembrano sanguinare,
Ipernefelo, svegliata da cori di cobalto,
Sbuffa con parossismi giallo-indaco.
                   Brusco, crolla il sipario.
Una voce. Sei tu:
Distorta dal giorno morente,
Sorridi, mentre mi guardi.
Vorrei essere una goccia del tuo sangue
scorrere sotto la tua pelle, nelle vene
percorrere ovunque il tuo corpo
percepire i tuoi nervi vibrare
invadere, scivolando sotto il tuo seno, il cuore:
sentirne il battito, dolce e violento
che mi allontana e mi avvicina.
Ancora ed ancora.
Quando, tumefatto e grave, il cielo
pesa sulla mia testa,
mi immagino vecchio:
Riuscirai a ricordare giorni
andati e futuri?
Riuscirai, accecato, la tua memoria
ad osservare?
Riuscirai, sordo, ad udir
il tuo giovane cuore piangere?
Non so.
Non so cosa voglio scegliere:
rischiare il decorso di una vita
o intraprendere l'unica certezza?

The Immortal Drug

Una Droga antica dilania
l'uomo: le membra, la mente, il cuore.
Tramonta, dietro i sensi sconvolti
la coscienza.
Fuse sensazioni contrastano
e lo sprofondano con enfasi.
Assuefazione: all'ombra della metamorfosi
quotidiana, ossessiva dose.
Mai esistito il Suo
spacciatore! Invisibile,
vano vagar e spinosa astinenza nutre.
Luce, medesima forse,
di nuovo.Uccisa! dal folle con
il buio negli occhi.
Luce, diversa: "Non voglio piu' essere!".
Vuoto.