Settembre...
Appena accennata in cielo: Venere.
Linee melodiche indugiano, dipinte,
Sulle nostre teste inclinate.
Cirri ignei di opale
Dispongono il teatro per lo spettacolo:
Profonde, nuove asimmetrie intervengono
Indecise nella loro interpretazione,
Da esplosioni di tonalita' rosso-viola, feriti
I miei occhi sembrano sanguinare,
Ipernefelo, svegliata da cori di cobalto,
Sbuffa con parossismi giallo-indaco.
Brusco, crolla il sipario.
Una voce. Sei tu:
Distorta dal giorno morente,
Sorridi, mentre mi guardi.
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